Esperienza realizzata con la 5S dell'istituto professionale Falck, Sesto San Giovanni, a.s. 2024/2025.
L'esperienza consiste nella realizzazione di un documentario dedicato ad un regista a scelta degli studenti, della durata massima di 3 minuti.
Gli obbiettivi sono:
-Acquisire le competenze per la realizzazione di brevi prodotti non-fiction
-Rafforzare gli strumenti di preproduzione e postproduzione
-Incuriosire motivare ni confronti della storia del cinema
Il prodotto sarà costituito da:
- un voice over di presentazione del regista
- scene tratte dai film del regista
- dietro le quinte e interviste di repertorio del regista
- fotografie di repertorio
- musica tratta dai film del regista
Lo scopo della fase di presentazione è che gli studenti prendano coscienza del compito che si troveranno a svolgere. A questo fine vengono visti nel corso di vari incontri diversi videosaggi
realizzati dalle classi negli anni precedenti. Gli aspetti rilevanti da far notare sono il contributo delle diverse risorse (voice over, interviste, materiali di repertorio, musica,
presentazioni, ecc.), il formato (basato su voice over o su immagini o su interventi grafici), lo stile, la quantità di contenuto proposto.
Veengono poi illustrate le successive fasi di lavorazione necessarie per arrivare alla realizzazione del prodotto.
I docenti propongono un calendario e rimangono aperti a proposte di modifiche da parte degli studenti, posto che la scadenza finale non può essere messa in discussione. Nel corso
dell'esperienza ci saranno vari aggiustamenti nel calendario previsto.
1) TRE IDEE - TRE RIGHE. Gli studenti presentano 3 idee di videosaggio ciascuno. Ogni idea di videosaggio deve essere espressa da circa tre righe di testo.
2) SOGGETTO. Lo studente sceglie uno dei tre temi per la realizzazione e lo sviluppa in soggetto.
3) RICERCA. Lo studente cerca di divenire "esperto" del tema prescelto ricorrendo a fonti autorevoli (libri, siti, documentari, film). Le fonti andranno poi dichiaeate alla fine del
montaggio (nei titoli di coda).
4) SCALETTA. Ogni studente consegna una scaletta di svolgimento del videosaggio, associandola ai media che si intende utilizzare per esprimere i vari contenuti;
5) CONSEGNA PARTE LETTERARIA. Gli studenti consegnano la parte letteraria (testo voice over, eventuali domande agli intervistati, scelte dei brani di film o dei documentari da inserire,
ecc.) della realizzazione;
6) REGISTRAZIONE - RACCOLTA MEDIA. Gli studenti realizzano le eventuali interviste o altre riprese, registrano il voice over, scaricano e selezionano i materiali (scelgono le musiche e i suoni),
ecc.
In poche parole gli studenti dovranno raccogliere tutti i media, nessuno escluso, che verranno utilizzati nel montaggio;
7) GRAFICA. Viene realizzata tutta la grafica che sarà presente nel video (titolo, titoli di coda).
8) MONTAGGIO. Gli studenti sviluppano il montaggio utilizzando tutti i contributi preparati precedentemente;
9) Si realizza la POSTPRODUZIONE SONORA, e quella visiva (color). Vengono prodotti i file del videosaggio, uno dei quali viene caricato su internet.
Gli studenti reperiscono il resto dei media (oltre al voice over e alle riprese autonome) che saranno necessari per il montaggio:
a. la scelta delle scene dei film trattati. Nel limite del possibile gli studenti dovrebbero procurarsi le copie dei film con una ottima qualità.
Con Premiere dovrebbero estrarre solo le scene che immaginano potrebbero servire per il montaggio;
b. la scelta delle musiche (tratte, o no, dai film scelti);
c. materiali fotografici, video o grafici di repertorio.
Il montaggio deve avere inizio solo quando tutti i media sono a disposizione, perché per immaginare il montaggio si deve poter realizzare una panoramica completa delle risorse.
Gli studenti collocano l'insieme dei media in una chiavetta di loro proprietà, e inaugurano il progetto sul software di montaggio.
Si assicurano di creare una cartella che contenga tutti i media, possibilmente divisi per tipo. La cartella dovrebbe essere collocata nella cartella del progetto.
Il docente si assicura che la cartella sia ben organizzata, anche se con i criteri che gli studenti ritengono più intuitivi. Da questo momento i nomi dei file e la loro collocazione non
dovrà più essere cambiata.
Grazie al voice over, la struttura narrativa del montaggio, in realtà, è già stata sviluppata. Per cui conviene che gli studenti comincino il montaggio collocando sulla timeline il voice over e
procedendo a "spezzettarlo". Il voice over dovrà essere continuamente interrotto da musica e/o interviste e/o scene da film e/o materiali di repertorio altrimenti il lavoro risulterà
monotono, troppo parlato, e privo di picchi emotivi.
La gestione dell'emotività del pubblico, dato che la struttura praticamente è già data dal voice over, sarà la preoccupazione centrale del lavoro di montaggio. Per questo è bene che sia
adottato un atteggiamento del genere "prova e poi vediamo". La gran parte delle emozioni derivanti dalla visione (curiosità, ansia, commozione, ammirazione, ecc.) proviene da accorti
passaggi di montaggio che sono difficilmente teorizzabili. È il docente che di volta in volta deve comunicare se "funziona" o meno, spingendo lo studente a sperimentare sempre nuove
soluzioni e lasciando comunque a lui l'ultima parola sulle soluzioni adottate. Va incoraggiato anche il confronto con altri studenti, non sul montaggio intero (altrimenti si ricavano solo
impressioni generiche), ma su singole sequenze.
In ogni caso gli aspetti che di solito vanno maggiormente curati sono:
1. La coerenza narrativa. Se al voice over viene assegnato il compito di costituire l'ossatura narrativa del montaggio, le scene e le immagini dovranno essere coerenti con il parlato. Non necessariamente, però, devono andare di pari passo. Ad esempio una scena può anticipare il contenuto di un voice over col fine di catturare l'attenzione dello spettatore per poi offrirgli la spiegazione verbale.
2. La chiarezza narrativa. Per far scattare l'emozione i contenuti devono essere chiari. Su questo piano con un voice over ben articolato si è già a metà strada, ma anche le immagini scelte devono aiutare alla comprensione dei contenuti.
3. La scelta del ritmo. Già nel corso dei primi momenti del film lo spettatore inconsapevolmente si abitua al ritmo proposto. Quella "promessa" deve essere mantenuta. Le accelerazioni o i rallentamenti disturbano e comunicano una sensazione di incoerenza stilistica.
4. La lettura delle immagini. Le immagini che vengono scelte per accompagnare il voice over non devono alternarsi in maniera vorticosa. Si deve tener presente che ogni volta che si cambia scena di film, lo spettatore è costretto rapidamente a ricollocare situazione, personaggi, ambientazione, ecc. quindi non può essere immediatamente pronto a cogliere il contenuto di immagine. Se viene proposta troppo rapidamente, il pubblico non vi si sofferma e se questo stile viene mantenuto per molto tempo, lo spettatore finirà per appoggiarsi completamente al voice over come solida fonte di informazione.
5. L'incipit. Si deve sempre tener presente che il pubblico va "invitato" nel film. Il passaggio dalla visione di realtà a quella filmica è sempre leggermente traumatico. Lo spettatore deve
acclimatarsi. Per questo non gli si può proporre "tutto insieme". Quindi il lavoro non può cominciare proponendo da subito in un colpo solo titoli, musica, voice over e immagini. Se lo si fa, una
di queste informazioni andrà perduta, nel senso che lo spettatore non la registrerà nella sua mente. Alcune maniere consolidate per iniziare il film (il che non esclude che si possano
proporre soluzioni più ardite):
a. musica sul nero poi dissolvenza sul titolo poi dissolvenza sulla scena poi voice over;
b. dissolvenza sulla scena poi prima frase introduttiva del voice over poi musica e titoli;
c. dissolvenza sulla scena poi il titolo con la musica poi voice over.
6. Il finale. Il finale è ricordato dal pubblico molto più dell'incipit. Qualsiasi sia il contenuto del video, il finale deve emozionare e allo stesso tempo comunicare la netta sensazione che il film è finito. Questa impressione deve essere creata prima che appaiano i titoli di coda. Si deve evitare che il film termini cogliendo di sorpresa il pubblico ("ma come, finisce così?"). Un ruolo centrale nel segnalare l'approssimarsi della fine di solito lo svolge la musica. Quanto all'emozione, se non si può contare sul voice over, si dovranno scegliere scene o immagini particolarmente efficaci.
7. Le dissolvenze. Tipico mezzo di chi si sente insicuro con i tagli del montaggio è l'utilizzo continuo di dissolvenze. Non per la loro portata linguistica ma come una sorta di morbido scotch che consente di legare tra loro immagini poco compatibili. Il docente dovrebbe vietare del tutto l'utilizzo delle dissolvenze in modo da stimolare gli studenti a studiare degli attacchi funzionali. Le uniche dissolvenze ammesse (anzi, "obbligatorie") dovrebbero essere quelle iniziali e quelle finali.
8. Il quadro nero. Un'altra tipicità di chi comincia a montare è l'utilizzo di segmenti di nero tra una inquadratura e l'altra. Vengono utilizzate da chi vorrebbe separare due "capitoli" del saggio, ma non sa in che altro modo creare una pausa. Anche in questo caso è bene vietare questo effetto da "televisore spento" in modo da stimolare gli studenti a utilizzare le immagini e la musica per ottenere lo stesso risultato.
9. La musica. Per un lavoro di 5 minuti non vanno scelti più di 1-2 brani di accompagnamento musicale. Si deve tener presente che il pubblico ascolterà anche le eventuali musiche delle scene scelte, che potrebbero essere anche prolungate per introdurre o accompagnare il voice over. Le musiche scelte è bene che siano solo strumentali, altrimenti potrebbero disputare l’attenzione con il voice over: questo significa ponderare la scelta dei brani considerando tutti gli aspetti del linguaggio musicale operando tagli corretti dal punto di vista della struttura e funzionali ad esempio ad evitare effetti di mascheramento. Si deve evitare assolutamente l’utilizzo della musica “tappetino”, tipica del mondo televisivo, che si allunga per tutto il film senza mai risolversi, pur restando ferma la necessità di mantenere una coerenza stilistica e di senso generale nella scelta dei brani da utilizzare. Particolare cura deve essere posta nelle transizioni tra i diversi tagli.
10. Il missaggio sonoro è un elemento cruciale della postproduzione. Vi deve essere un livello medio invariabile per tutto il film altrimenti lo spettatore sarà infastidito (e dunque distratto)
dai suoni troppo forti o faticherà a intendere quelli più deboli: la dinamica non dovrà risultare appiattita ma correttamente gestita con un monitoraggio attento dei livelli e un adeguato lavoro
sulla master.
Il voice over è sovrano: quando è presente, gli altri suoni (musica, sonoro della scena, ecc.) non devono in alcun modo disturbare. Il voice over ha un alto valore informativo, il pubblico cioé
ricava spontaneamente da lì il senso di ciò che sta vedendo (così come vedendo una immagine siamo subito attratti da qualsiasi cosa contenga scritte con parole).
Il montaggio viene diviso in tre consegne distinte: rough cut, first cut, e final cut.
Il rough cut (bozza di montaggio) è un montaggio dove non si curano in dettaglio gli attacchi, i tagli eccetera.
Non ha titoli testa nè di coda (non ancora).
Per crearlo, porre tutti i media uno dopo l’altro, in ordine cronologico.
Questo serve a capire se:
-la struttura narrativa funzioni, o se ci siano grandi errori di contenuto;
-ci sia materiale sufficiente per illustrare determinate parti del VoiceOver;
-se i video scelti non siano adatti ad una determinata parte del voiceover, per esempio perché non sono coerenti;
-se ci siano troppe scene dello stesso film.
Nel correggere il rough cut, non si guarda la qualità del montaggio. Si controlla se nella struttura ci sia tutto il necessario.
Il problema che crea la non consegna del rough cut è questo: se arrivati al first cut ci sono dei buchi narrativi, per correggerli bisognerà disfare più parti del montaggio.
Su Premiere, gli studenti curano il bilanciamento dei diversi contributi sonori presenti.
Le tracce audio principali dovrebbero essere:
-Voice over
-Musica di sottofondo
-Audio originale di alcune clip video
Il volume di ogni traccia andrebbe regolato usando lo strumento Penna.
Il voiceover dovrebbe prevalere.
Nessuna delle tracce dovrebbe andare oltre un certo livello di volume.