Esperienza realizzata nella 2BL del liceo artistico a indirizzo audiovisivo dell'IS Steiner di Milano, a.s.2023-24. Viene ripresa l'esperienza che di solito si realizza nel triennio ma con alcune decisive semplificazioni, prima fra tutte l'utilizzo di materiale di repertorio al posto di riprese proprie. Si tratta della seconda esperienza laboratoriale condotta in questa classe, dopo Silent book e prima di Dialoghi a fumetti. Materia: Discipline audiovisive e multimediali. Prof. Michele Corsi.
a. Far sperimentare il connubio tra immagini e suoni a livello elementare, sia sul piano linguistico che tecnico.
b. Costruire una narrazione che in qualche modo provochi delle emozioni nel pubblico.
c. Addestrare alla ricerca di materiale di repertorio.
1. Presentazione. Agli studenti si presenta la proposta: realizzare un montaggio in cui una poesia, scritta o recitata, viene accompagnata da immagini (fisse e/o in movimento) e musica e/o suoni ed eventualmente dalla sua riproduzione grafica. La poesia può essere inventata (gli studenti sono incoraggiati a provarci) oppure scelta liberamente dal repertorio poetico oppure scritta da un altro studente negli anni precedenti (a scuola c'è ogni anno un concorso si poesia). Vengono esplicitati gli obiettivi didattici. Attraverso dei "cochicho" gli studenti esprimono le proprie valutazioni e l'eventuale accettazione della proposta.
2. Analisi lavori precedenti. Il docente mostra delle videopoesie realizzate dagli studenti di altre classi negli anni precedenti, soprattutto quelle in cui si utilizza molto materiale di repertorio. All'inizio le commenta da solo, poi sollecita sempre di più le valutazioni degli studenti. Pone l'accento soprattutto su: le modalità di utilizzo della grafica (che deve essere in evidenza rispetto all'immagine circostante, ma senza rubarle spazio e leggibilità), della musica (che si abbassa lievemente quando interviene il parlato), dell'incipit (che deve introdurre con dolcezza il pubblico a ciò che vedrà, senza affollamento iniziale di informazioni) e del finale (che deve essere forte e d'effetto), del ritmo (che deve essere coerente con quello della poesia). Lo scopo di questa fase è abituare gli studenti a "vedere" le varie componenti della videopoesia (immagini, scritte, parlato, musica, suoni) in modo separato.
3. Scelta della poesia. Agli studenti viene offerto un repertorio di poesie (presente nella scheda: esperienza videopoesia), sono invitati ad interagire con la collega di italiano e a prendere visione delle poesie create dagli studenti nelle varie edizioni del concorso scolastico. Sono incoraggiati inoltre a scrivere una propria poesia e a discuterne con la collega di italiano. La scelta della poesia da parte dello studente non viene mai messa in discussione dal docente.
4. Scaletta. Gli studenti riportano su una colonna di un foglio il testo della poesia scelta e nella colonna a fianco, in corrispondenza dei versi, le immagini e i suoni che immaginano potrebbero accompagnarla.
5. Ricerca delle immagini. Gli studenti sono invitati a sfogliare repertori di immagini fisse e in movimento come Pinterest e Pexels. Possono ricorrere anche alle proprie collezioni di immagini autoprodotte negli anni passati. Nel caso siano interessati a scene di film possono scaricarle da Youtube oppure estrapolarle con QuickTime dai relativi file. Naturalmente è consentito produrre immagini ex novo, ma senza che ciò comporti ritardi nella consegna. Quando gli studenti trovano immagini che potrebbero essere utili per accompagnare la poesia scelta, le scaricano e le collocano in una apposita cartella su Drive.
6. Ricerca dei suoni. Gli studenti sono invitati a ricercare in archivi sonori musiche e suoni che potrebbero essere utili ad accompagnare la poesia e le immagini.
7. Registrazione del voice over. Gli studenti che lo desiderano possono registrare la recitazione della poesia. Possono leggerla da sè o chiedere ad altri, fermo restando che sono gli unici responsabili del risultato finale. Il docente sorveglia attentamente questa fase affinchè il recitato sia accettabile. Gli studenti possono utilizzare mezzi amatoriali (il cellulare, ad esempio).
8. Montaggio. Una volta che tutti i media (immagini, musica, suoni, voce) sono in una cartella gli studenti inaugurano il progetto su Premiere. Il docente non ha offerto lezioni sistematiche di apprendimento del software, per cui risponde di volta in volta agli studenti che domandano "come si fa a fare questo?". Quando uno studente sa gestire una certa problematica viene utilizzato per insegnare ad altri. Con questa modalità si deve tollerare una certa mobilità nella classe.
9. Revisione del montaggio. Non appena uno studente ha finito il montaggio, il lavoro viene visto in classe da tutti. Il docente suggerisce a voce alta delle modifiche in modo che il resto della classe, finalizzando il lavoro, non ripeta gli stessi errori. Il docente rileva gli "errori" tecnici e di linguaggio, ma non mette in discussione le scelte artistiche.
10. Valutazione. Quando tutti i lavori sono terminati, il docente li mostra a tutta la classe. Per ogni lavoro fa notare qualcosa di positivo che si trova al suo interno e che potrebbe essere utile per tutti nei successivi lavori. La classe col metodo del "cochicho" valuta l'esperienza didattica suggerendo al docente i cambiamenti che sarebbero utili per renderla più efficace in futuro in altre classi.
Di seguito le videopoesie, raccolte in un unico file.