SILENT BOOK


Classe 2^BL Liceo Artistico a indirizzo audiovisivo e multimediale dell'IIS Albe Steiner, Milano, a.s. 2023-2024, prof. Michele Corsi.


L’esperienza Silent book si è sviluppata durante il corso di Discipline audiovisive e multimediali della classe seconda del Liceo Artistico dell’IIS Steiner di Milano. La durata dei lavori è stata all’incirca di tre mesi occupando le tre ore settimanali della materia.

Si tratta della prima esperienza laboratoriale dell’anno, seguita poi da Videopoesia e Dialoghi a fumetti. Con Silent book si è voluto esplorare la capacità delle immagini sequenziali di raccontare una storia, con Videopoesia la possibilità di costruire emozioni con immagini, musica e parole, con Dialoghi a fumetti si è voluto cercare di narrare soprattutto attraverso la parola, riservando all’immagine un ruolo ancillare.


Il silent book è una tipologia di narrazione costruita con immagini fisse senza l'intervento della parola. L'esperienza serve a far sperimentare agli studenti la potenza narrativa delle immagini collocate in sequenza: possono esprimere anche senza bisogno di dialoghi o spiegazioni. 

Il primo passo dell'esperienza è stato prendere confidenza con la migliore produzione del settore.


INTRODUZIONE AL SILENT BOOK


Il docente riproduce sulla digital board il silent book FLOTSAM di David Wiesner. E comincia a commentarlo sia dal punto di vista figurativo che strettamente narrativo. Commentando, introduce anche la terminologia specifica della narratologia e dell'analisi formale. Ad un certo punto chiede anche a singoli studenti di commentare le vignette col fine di mettere al lavoro la terminologia di cui sopra.

Il libro si apre con una immagine che descrive l'ambientazione. Avevamo già studiato l'anno scorso che anche i film cominciano allo stesso modo, così che il pubblico possa da subito "collocare" la storia. Altrimenti si domanderebbe dove ci si trova, distraendosi dal racconto. A volte però proprio per creare sospensione la descrizione viene negata all'inizio.


Dopo il totale di un crostaceo dietro cui si vede un occhio, si passa ad una immagine estesa che presenta il personaggio mentre sta guardando un crostaceo (di cui l'immagine precedente era evidentemente un ingrandimento). Da notare che i genitori sugli sdrai appaiono solo sul piano intermedio. Sono personaggi secondari, mentre il ragazzo è il protagonista. Sull'avampiano c'è invece il ragazzo e una serie di "oggetti di scena" che appariranno poi (microscopio, pale, ecc.) successivamente. Da notare che l'immagine occupa due facciate.


Dopo una serie di immagini che mostrano il ragazzo impegnato in varie attività di esplorazione sulla spiaggia, lo si vede travolto da un'onda. Nelle narrazioni questo momento di chiama "incidente scatenante": prima si descrive la vita tranquilla del protagonista fino a che poi non accade qualcosa che la sconvolge. Si è rotto un equilibrio. Ma ancora non sappiamo di cosa parlerà davvero il racconto.

Nelle successive immagini si vede che il ragazzo ha trovato una vecchia camera fotografica. Si noti la disposizione delle immagini. Le immagini che occupano una facciata non hanno una cornice. Ciò comunica un'idea di spazio e di assenza di confini, come se l'immagine potesse occupare tutta la facciata e oltre. Quando invece viene inserita sopra un'altra immagine o la facciata è partizionata, il bordo viene sottolineato da una cornice nera. Si noti inoltre la varietà dei rapporti d'aspetto, ognuno col suo perché. Ad esempio l'immagine in alto a destra è oltremodo panoramica (nessun formato d'aspetto cinematografico è così schiacciato) per comunicare un'idea di vuoto, spaesamento, che induce il ragazzo a cercare supporto negli adulti. Ma non lo ottiene: i genitori vengono inquadrati con angolazioni che non ne favoriscono la loro piena visualizzazione. Anche il bagnino (ripreso in Campo medio, quindi lontano) non ha risposte.

Da notare l'utilizzo da parte dell'autore del linguaggio cinematografico. Le prime tre inquadrature mostrano la corsa del protagonista verso il negozio di fotografia e mantengono la continuità sinistra/destra (attacco di direzione). Quando entra nel negozio la commessa non lo guarda neppure: di nuovo gli adulti sono distanti/distratti rispetto agli interessi dei più giovani. Il trascorrere del tempo, mentre il ragazzo aspetta lo sviluppo e la stampa, è dato anche qui da un procedimento cinematografico che si chiama "jump cut". Infine le immagini che mostrano la sorpresa del ragazzo mentre vede una delle fotografie stampate, riproducono a loro volta un procedimento cinematografico, quello dell'attacco sull'asse. Da notare che l'autore per creare suspense chiude la facciata con il particolare dell'occhio in modo da affrettarci a voltare pagina.

Le pagine successive mostrano le "fotografie": una serie di immagini di un mondo subacqueo fantastico, pieno di creature sorprendenti e senzienti. Alla fine appare una "fotografia" in cui una ragazza mostra a sua volta la fotografia di un altro ragazzo il quale a sua volta mostra un'altra fotografia di un ragazzo che... ecc. Si deve notare che ogni ragazzo è di una etnia diversa. Da notare infine che l'autore per distinguere le immagini "normali" da quelle che vogliono apparire come fotografie, borda queste ultime con una doppia cornice assai spessa. 

A quel punto il protagonista vuole scoprire il "segreto" e dunque utilizza le strumentazioni (la lente, il microscopio) che avevamo notato nella terza immagine, per ingrandire le immagini. Anche questo è un procedimento cinematografico: se un personaggio deve usare un oggetto di scena, questo deve essere stato "presentato" prima, altrimenti il pubblico si domanda: ma da dove esce fuori quel microscopio? Il ragazzo scopre così che in quella foto si può andare indietro nel tempo fino a "scoprire" ragazzi di fine '800.

Il ragazzo pensa a lungo sul da farsi. Il trascorrere del tempo è reso dal passaggio di pagina e dalla variazione del costume: il ragazzo s'è messo addosso l'asciugamano. Evidentemente è tardi e fa fresco. In effetti nell'inquadratura successiva si vedono i genitori (in Campo lungo) che lo avvisano che se ne stanno andando. Non vengono usate parole: l'intenzione è resa dalla mano alzata del padre e dalla coppia sull'avampiano che sta effettivamente andandosene (=tutti se ne stanno andando).


Il ragazzo, rimasto solo (=senza gli adulti), decide di ripetere l'operazione dei ragazzi che l'hanno preceduto e scatta una fotografia di se stesso mentre regge la foto in cui, sempre più piccoli e sempre più lontani nel tempo, sono riprodotti gli altri. 

Dopodiché lancia in mare la macchina fotografica con dentro il rullino.


Cambia il punto di vista: il libro "abbandona" il protagonista e mostra il viaggio della camera. Questa viene portata dalle creature del mondo sottomarino a una grande distanza, fino a che non viene fatta arenare in una spiaggia dove una bambina nota una vecchia macchina fotografica... Il termine cinematografico "punto di vista" viene associato a quello studiato dagli studenti in italiano "focalizzazione" e si decide di utilizzare quella terminologia.

Gli studenti sono invitati in dieci minuti a scrivere al cellulare (e poi inviare al docente) le risposte ai seguenti quesiti:

1. Commenta il silent book. Cosa ti ha colpito, cosa funziona, cosa non funziona.

2. Descrivi il personaggio (caratteristiche fisiche e psicologiche).

3. Descrivi l’ambientazione (spaziale e temporale).

4. Sintetizza la storia in tre righe.

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Le risposte degli studenti ai quesiti
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Nell'incontro successivo si torna a ragionare su "Flotsam" a partire dalle risposte degli studenti. Notiamo che:

a. i silent book contengono numerosi dettagli, dato che sono spesso rivolti ai bambini. I bambini hanno una maniera diversa di leggere l'immagine rispetto agli adulti. Notano molto di più gli elementi che sono piccoli o a volte nascosti. Percorrono l'immagine più che soffermarsi su un centro di attenzione. Questa capacità di lettura si perde quando i bambini imparano la scrittura e cominciano a dare più importanza all'informazione "utile". Inoltre iniziano a consumare molti prodotti cinetelevisivi. L'audiovisivo infatti propone tipicamente inquadrature dove da subito è chiaro il centro di attenzione, cioé cosa è importante e cosa no. Ciò accade perché l'inquadratura audiovisiva è breve, subito sostituita da un'altra, grazie al montaggio. In un film, se si vuol far notare un piccolo oggetto, non lo si disperde in una immagine piena di altri elementi distrattori, altrimenti il pubblico non fa in tempo a notarlo. Gli si dedica invece una inquadratura specifica e ravvicinata. Quindi sarà importante, producendo il silent book, decidere se ci si rivolge a un pubblico di bambini o adulto, perché ciò influenza la costruzione dell'immagine. 

b. quando al cinema si vuol colpire il pubblico si utilizza un PP o un PPP. Nei silent book invece potrebbe essere una immagine che occupa due facciate. Cioé l'opposto. L'immagine in cui il protagonista scopre la vecchia macchina fotografica, al cinema sarebbe stata resa probabilmente con un piano ravvicinato della sua espressione stupita, seguita dall'inquadratura ravvicinata dell'oggetto (soggettiva).

c. nel silent book la trama non è così "precisa". Il pubblico viene lasciato in parte libero di costruirsi le proprie ipotesi. Nel caso di "Flotsam" ad esempio non sappiamo "chi" organizza il loop. È un popolo misterioso che vive negli abissi? È una magia? Oppure è tutta una fantasia del protagonista?

d. gli adulti sono "distanti" o non interessati alle cose fantastiche che stanno accadendo: i genitori non sono mai ripresi in maniera chiara (sono usate angolazioni di profilo, tre quarti di spalle o dall'alto), il bagnino (in CL) non sa aiutare e la commessa nemmeno guarda in faccia il ragazzo. Forse l'autore vuole comunicarci che il mondo della creatività e della fantasia appartiene ai bambini mentre gli adulti se ne sono allontanati. E questo li porta a non "vedere" ciò che è importante.

e. l'autore ha scelto un colore dominante per il silent book: un azzurro chiaro che domina grazie allo spazio lasciato al mare e al cielo. Gli altri colori ci sono, ma sono desaturati. Le immagini che descrivono il mondo sottomarino, invece, hanno colori vari e spesso forti. 


In un incontro successivo viene distribuito il silent book A STONE FOR SASCHA di Aaron Becker. Viene chiesto agli studenti un'analisi autonoma, scritta, da inviare poi al docente:

1) racconta la storia narrata

2) descrivi il personaggio principale

3) descrivi l'ambientazione 

4) individua la focalizzazione

5) scrivi quali sono le scelte formali dal punto di vista 

-dell'impaginazione (disposizione, rapporto d'aspetto, orientamento, dimensione, bordo)

-delle scelte di colore

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Risposte degli studenti per l'analisi del silent book "A stone for Sascha".
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In un incontro successivo docente e studenti analizzano insieme il silent book a partire dalle loro risposte. Si nota tra l'altro:

a. la prima immagine è importante: mostra la bambina che abbraccia il suo cane, ma è incorniciata, come se fosse la fotografia di un passato lontano. La seconda immagine prende tutta la pagina. La bambina non è mai ripresa chiaramente in viso. In questo caso il viso è addirittura tagliato dal bordo dell'inquadratura. Così si evidenziano di più le sue azioni e il contesto. L'immagine mostra sullo sfondo la famiglia e sull'avampiano il campo con fiori gialli. È una inquadratura tipica dell'immagine fissa. Un film avrebbe separato l'inquadratura dei genitori.

b. trattandosi di un silent book, l'autore per far comprendere la situazione è costretto a rilasciare una serie di indizi visivi per informare della morte del cane: il padre tiene in braccio un fagotto avvolto in una coperta con zampe di cane, e in fondo alla fossa è stato sistemato un osso. Il bambino più piccolo continua a giocare, quindi il cane era legato soprattutto alla sorella. L'ambientazione indica che non si tratta di una famiglia ricca. Dopo il seppellimento la bambina è ritratta scontornata. In questo modo, isolata nel bianco, viene comunicato meglio il suo senso di solitudine. Quindi l'incidente scatenante è collocato proprio all'inizio del racconto.


c. la famiglia lascia la propria abitazione in auto per dirigersi al mare. Sull'avampiano campeggiano i fiori gialli collocati sulla tomba e che sono già appassiti. Al mare la bambina vede in lontananza una bambina che gioca col suo cane. Lei lancia un sasso e questo è il pretesto per l'avvio di un flashback. Un meteorite colpisce la Terra rilasciando del metallo prezioso al suo interno, che col tempo risale in superficie. L'aspetto interessante è la maniera che trova l'autore per esprimere il passaggio di tempo: una serie di inquadrature ad orientamento verticale descrivono la risalita del metallo, mentre in superficie si alterna la fauna tipica di diverse epoche. Un altro stratagemma grafico è utilizzato per mostrare le vicende del metallo sulle mura di Babilonia: le diverse inquadrature riprendono sezioni successive della stessa costruzione ma differenti epoche storiche. Il rapporto d'aspetto delle inquadrature è prevalentemente quadrato, ma a volte il quadrato viene partizionato in tre parti (a orientamento verticale o orizzontale) per rappresentare un passaggio di tempo.

d. Dopo molte vicende il metallo si riduce a una pepita che viene trasportata dalla corrente proprio dove si trova la protagonista al mare. Lei la osserva con rispetto ed ammirazione. Si comprende che la considera qualcosa di prezioso. Decide dunque di porla sulla tomba del cane, perché il suo valore corrisponde all'affetto che lei nutriva per l'animale. La pepita che ha attraversato migliaia di anni rappresenta per lei un omaggio più duraturo rispetto a fiori che presto appassiscono. In ogni caso, ciò che ha valore per lei è rappresentato sempre dal giallo, un colore che spicca in tavole dove la dominante di colore è tendente al viola.


In un incontro successivo gli studenti sono divisi in coppie stabilite dal docente. Ognuno di loro deve analizzare due silent book tra quelli portati dal docente. Il docente illustra brevemente tutti i silent book in modo da facilitare la scelta delle coppie. Ogni coppia deve redigere una analisi dei testi (una sola risposta per coppia) e inviarla al docente. La griglia di analisi è più complessa delle precedenti due (la prima conteneva 3 domande, la seconda 5) e riprende temi già affrontati nelle lezioni precedenti. Questa la griglia:

1. Titolo e autore del silent book

2. Breve descrizione della storia

3. Caratteristiche psicologiche e fisiche del protagonista

4. L’ambientazione

5. L’incidente scatenante

6. La focalizzazione utilizzata

7. Alcuni degli indizi rilasciati dall’autore per far comprendere lo svolgimento della storia senza usare le parole

8. I salti temporali

9. Le scelte di colore

10. Le scelte di impaginazione (rapporto d’aspetto, orientamento, grandezza, disposizione, bordo)

11. Il livello di complessità delle immagini  

Il lavoro sarà valutato insieme ai due lavori precedenti.





In un successivo incontro si discute sulle analisi presentate. Si comincia con i lavori di due coppie sul silent book "Return" di Aaron Becker. Alla fine della revisione gli studenti sono invitati ad inviare al docente una versione aggiornata della loro analisi. 
Le prime due facciate sono costituite a sinistra dalla controcopertina e a destra dal frontespizio che di solito ospita solo titolo, nome dell'autore e editore. Come spesso accade nei silent book il frontespizio ospita anche una immagine decisiva per la comprensione della storia. In questo caso è la situazione di partenza: un padre troppo occupato per occuparsi del figlio. Gli indizi sono: il padre di spalle (capiamo anche il suo lavoro, forse è lo stesso autore), il bambino appoggiato alla porta e l'aquilone a terra.

L'immagine successiva prende due facciate. Il colore dominante è sul grigio. È il mondo della realtà. L'immagine, come tipico delle immagini per i più piccoli, è complessa. Dobbiamo "andare a cercare" il bambino, che è finito in fondo a destra.

Il girapagina come sempre è un momento di sospensione e spesso di sorpresa. Nell'immagine precedente eravamo ancora nella realtà (il bambino si limitava a disegnare una porta sul muro), ora in quello della fantasia (la porta si è aperta). Da notare che le due porte, quella disegnata e quella aperta, si trovano nella stessa posizione, anche se in pagine diverse. Da notare che l'autore, per descrivere la sua presa di coscienza della sparizione del figlio, ha partizionato in tre la facciata ed ha scontornato le figure in modo che il pubblico si focalizzasse sui suoi sentimenti, più che sull'ambientazione.

L'immagine successiva mostra il padre che si affaccia sul mondo della fantasia. Lui è piccolo, l'ambientazione prende tutto lo spazio. D'ora in poi verranno abbandonate le tonalità grigie: il mondo della fantasia è pieno di colori. Nel linguaggio cinematografico tale situazione sarebbe stata rappresentata ad esempio da una soggettiva: PP del personaggio con la faccia stupita e poi Totale del bosco.

L'autore ha abbandonato il punto di vista del figlio per adottare quello del padre. In questo modo il pubblico condivide con il padre la curiosità di capire che fine abbia fatto il figlio.

Il docente discute con le coppie di studenti che hanno esaminato i silent book "Re-zoom" e "Il ninja innamorato". Il risultato delle discussioni dovrà essere inviato al docente correggendo le analisi precedentemente presentate. Tra gli elementi sottolineati vi è l'importanza del frontespizio: la facciata collocata a destra dopo la copertina e l'eventuale risguardo che contiene titolo, autore e casa editrice. Nei silent book spesso è illustrato e contiene o l'antefatto oppure una sintesi degli elementi successivi. La controcopertina di solito contiene notizie sull'edizione, la quarta di copertina una presentazione del libro (di solito è la parte letta da chi è in libreria e deve scegliere l'acquisto). Il risguardo lega fisicamente la parte cartacea del libro alla copertina rigida. Per questo a volte è più robusto. Può anche essere bianco.

Nel caso di cui sopra, la controcopertina e il frontespizio ospitano una pagina al vivo, senza bordi (è lo stile di tutto il libro), a due facciate. Costituisce una sintesi della storia. Vi è il protagonista con il suo sogno d'amore nei confronti della Luna e vi sono i due personaggi secondari (i gatti innamorati) che svolgono una funzione rafforzartiva e in parte esplicativa dei sentimento del ninja.


In tutti e due i casi gli autori preferiscono usare tinte piatte (senza sfumature). La complessità dell'immagine però è assai differente: nella prima è estremamente semplificata, la lettura è immediata. Nella seconda non è mai volutamente chiaro il punto di attenzione e sono presenti innumerevoli dettagli.


AUDIOVISIVI SILENZIOSI


L'assenza di dialoghi è anche a volte una scelta dei prodotti audiovisivi. Viene visionato in classe "If Anything Happens I Love You" di Will McCormack e Michael Govier. Qui sotto il trailer dell'animazione.

Il film è ispirato ad un altro corto di animazione olandese: " Father and Daughter" (2000) di Michaël Dudok de Wit.

Il film viene analizzato in classe utilizzando in parte gli strumenti appresi studiando i silent book. Nel corto prevale sul piano coloristico un tenue bianco e nero. Così quando vi sono oggetti o volti colorati li si nota con molta forza. Non avendo a disposizione le parole gli autori hanno trovato un modo molto efficace di rappresentare i sentimenti repressi dei personaggi: rappresentandone le ombre. Notiamo che il film è silenzioso per quanto riguarda i dialoghi ma non è muto. La musica gioca un ruolo rafforzativo nei passaggi più emozionanti. Anche gli effetti sonori in alcuni momenti sono determinanti, ad esempio quando cessa la musica, l'immagine si ferma sulla porta della scuola con la bandiera statunitense e si odono colpi di arma da fuoco. 

Per rafforzare il concetto che, in assenza di dialoghi, molti passaggi emotivi possono essere veicolati dalla musica e molte informazioni dagli effetti sonori e dal suono d'ambiente, vediamo il cortometraggio di animazione "Jibaro" della serie "Love, Death and Robots". 

Il corto è una metafora della conquista violenta dell'America Latina da parte dei conquistatori spagnoli che saccheggiarono il continente. Da notare il ruolo fondamentale che gioca il suono d'ambiente (che cessa quando il protagonista viene inquadrato da vicino in modo da comunicare al pubblico che lui è sordo) e gli effetti sonori (il grido della donna). Qui sotto un video che illustra alcuni degli effetti di animazione utilizzati.

Del resto vi sono stati molti popolari corti di animazione in cui musica ed effetti sonori avevano una grande importanza, pur essendo silenziosi. Ad esempio alcune serie della Warner come Willie Coyote e Beep Beep.

Il docente presenta poi "Il monello" di Charlie Chaplin. È da notare che in questo caso non si tratta di un film silenzioso (senza dialoghi) ma proprio muto. Quindi, a parte le didascalie, l'autore ha dovuto spiegare tutto attraverso le immagini, senza poter utilizzare musica ed effetti sonori. Ad esempio nell'incipit una donna partorisce un bambino senza alcun sostegno esterno e la sua sofferenza è rappresentata da una similitudine visiva (Gesù che porta la croce). 

Qui sotto l'intera pellicola. Sulla base di questo film gli studenti realizzeranno nei prossimi incontri una esercitazione per imparare a impaginare le immagini.


LA SCRITTURA DEL SOGGETTO


Gli studenti sono invitati a cominciare ad elaborare l'idea del proprio silent book. Si discute se debba essere un lavoro individuale o di gruppo. Si stabilisce che si può lavorare, a scelta, da soli o a coppie. Due gruppi da tre però si presentano successivamente asserendo che sono molto uniti e che ridursi a coppia significherebbe isolare uno dei tre. Vengono quindi concessi i gruppi da tre.

Per stimolare le idee si realizza una camminata creativa intorno alla scuola. Gli studenti possono parlare tra loro ma solo delle idee riguardanti il silent book. Dato che la camminata è stata proficua, si decide di rimanere fuori a scrivere le idee. Ogni singolo/gruppo dovrà scriverne due, di alcune righe ciascuna, sul proprio cellulare e inviarle via mail al docente che le raccoglierà.

In classe la volta successiva si cominciano a discutere le idee. Il docente proietta lo scritto sulla digital board e corregge in diretta le espressioni da migliorare. Gli studenti intervengono invece per migliorare l'idea e valutare se è fattibile in un silent book che necessariamente deve essere contenuto in 2-4 tavole.

Queste le idee emerse:

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I soggetti per brevi silent book
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LABORATORIO DI IMPAGINAZIONE


A seguito della visione de "Il monello", si coglie l'occasione per un laboratorio che deve aiutare gli studenti a:

a. selezionare i momenti salienti di una azione per farla comprendere senza l'intervento delle parole;

b. impaginare in maniera creativa le fotografie che descrivono un evento.

Si tratta di realizzare un "silent book" di due tavole con un numero di vignette libero e che illustri una sequenza de "Il monello" di Chaplin.

Le fasi della lavorazione sono:

1. visione del film, soffermandosi soprattutto sulle scene che si chiederà di sintetizzare;

2. in ogni postazione gli studenti scorrono il film scattando gli screenshot necessari ad illustrare la scena;

3. utilizzando il programma Pages importano gli screenshot, li dimensionano, e li ritagliano. Eventualmente appongono una cornice. Scrivono il titolo e il proprio nome. 

L'esperienza serve agli studenti per prendere confidenza con il "formato" silent book.


LA SCALETTA


Il docente illustra la fase letteraria che precede la fase figurativa. A partire dal soggetto gli studenti dovranno scegliere uno dei due soggetti e:

a. scrivere una scaletta delle vignette. Si tratta di un elenco con una descrizione sommaria dell'azione che vi si svolge. Potranno essere utilizzate le nomenclature studiate l'anno precedente riguardo al linguaggio cinematografico;

b. studio dei personaggi. Si tratta di scrivere le condizioni sociali dei personaggi (classe sociale, età, genere), la descrizione fisica (alto/basso, pelato/cappellone, magro/robusto, ecc.), caratteristiche psicologiche (timido/estroverso, curioso/apatico, ecc.);

c. descrizione dell'ambientazione. Si tratta di descrivere le diverse location in cui si svolge la storia.

A mano a mano che gli studenti terminano, sottopongono il lavoro al docente che suggerisce modifiche: ad esempio chiede che la descrizione della vignetta sia più completa oppure chiede che si spieghino meglio alcuni passaggi narrativi. In generale però è bene che gli studenti esauriscano il compito in un solo incontro.

Lavorando alla fase letteraria gli studenti imparano a concentrarsi sui tre mattoni della narrazione: storia, personaggi, ambientazione

Di seguito i lavori svolti:

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Scalette per il silent book
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INTRODUZIONE ALL'UTILIZZO DELL'AI


Ci si avvicina al momento in cui gli studenti dovranno realizzare il proprio silent book. Ma l'indirizzo che frequentano è quello audiovisivo: alcuni studenti si sentono in difficoltà nel disegno. Per questo viene promosso un incontro per utilizzare l'intelligenza artificiale per la realizzazione dei disegni.

La prof.ssa Maria Elena Arcangeletti tiene una lezione/laboratorio sull'utilizzo dell'Intelligenza artificiale ai fini del progetto sul Silent book. 

Questa la sua presentazione:

https://www.canva.com/design/DAFzasKKKN8/-EsYQVqvGjru7RNnAFtKRA/view?utm_content=DAFzasKKKN8&utm_campaign=designshare&utm_medium=link&utm_source=editor

Il concetto fondamentale è che per usare in maniera proficua l'AI si deve sapere con precisione cosa chiederle.

Il "cosa chiedere" a livello di immagine ha una forma letteraria che sono i "prompt".  Dunque non si deve solo avere chiaro l'obiettivo da raggiungere, ma si deve anche imparare a descriverlo alla macchina perché questa possa accontentarci.

Si esplorano vari software gratuiti online di "da testo a immagine". I prompt è meglio inserirli in inglese. Per poterli scrivere ci si può servire di programmi di traduzione come ad esempio:  Deepl.

Una guida per creare prompt: https://www.ninja.it/come-creare-prompt-per-immagini-ai-efficaci/.

IDEOGRAM (ideogram.ai)

Si utilizza soprattutto per realizzare loghi.

Si può scegliere vari stili e tre rapporti d'aspetto. È di semplice utilizzo.

CREATIVE FABRICA (https://www.creativefabrica.com/it/spark/tools/art-generator/)

Un po' più complesso ma ha integrato un tool che aiuta a scrivere i prompt (Prompt builder).  Occorre iscriversi. 

NIGHT CAFE (https://creator.nightcafe.studio)

Si può accedere anche con l'account google. Invia giornalmente crediti che una volta accumulati servono a velocizzare le richieste.

MIDJOURNEY/DISCORD
È il più famoso text to image software.

BLOCKADE LABS (https://www.blockadelabs.com/)

Con questo software si possono costruire paesaggi 3D a 360°.


LO SVILUPPO


Gli studenti progettano il layout del loro progetto facendo in modo che le vignette riempiano completamente le pagine senza lasciare vuoti. La progettazione avviene creando una bozza a matita su fogli bianchi con le cornici delle vignette. All'interno delle vignette a matita descrivono il contenuto. Dopodiché cominciano a realizzare i disegni con le più svariate tecniche. Alcuni lavorano direttamente su un dispositivo informatico, altri su carta. Alla fine i lavori sono tutti scansionati e raccolti in un ebook di cui sotto riportiamo la copertina.


I LAVORI DEFINITIVI


PEQUEÑA INOCENCIA di Aisha Ben Ali. Un bambino che ha il cancro conosce un signore che l’aiuta a superare quel periodo. Il ragazzo non vorrebbe morire, ma ad un certo punto si rende conto di non avere scampo. La storia si conclude con la sua morte, dopo che ha raggiunto una sorta di pace mentale. Realizzato con l'AI.

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Pequena inocencia
Silent book di Aisha Ben Ali.
01_BenAli.pdf
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L’ALBERO SOPRAVVISSUTO di Carolina Cattaneo. Due alberi sono sempre cresciuti assieme, ma un giorno uno dei due si ammala,

perché viene avvelenato da chi ha interesse ad espandere la città. L’altro condivide gli ultimi momenti assieme. Realizzato con matite colorate e china su carta.

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L'albero sopravvissuto
Silent book di Carolina Cattaneo.
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CHILDISH VISION di Alessia Di Bari, Caterina Ivanov, Rebecca Moschini. Una bambina è ricoverata in un ospedale per delle visioni che la tormentano da anni. La bambina, crescendo, inizia a trovare dei segreti importanti, nascosti da persone che ha molto vicino. Rimane incinta ed ha una figlia. Questa, crescendo, sembra avere comportamenti e memorie piuttosto famigliari… Realizzato con Procreate su tablet.

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Childish Vision
Silent book di di Alessia Di Bari, Caterina Ivanov, Rebecca Moschini.
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THE CALL di Stefania Huete. Una ragazzina si nasconde dal padre alcolizzato che cerca di aggredirla, strappandole la sua collana. Lei si chiude nella sua camera e si mette in un angolino. Decide di chiamare la zia, l’unica che la protegge. Realizzato a matita e china su carta.

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The Call
Silent book di Stefania Huete.
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NONNO di Tymofii Ishchenko. Un ragazzo è molto affezionato al nonno. Un giorno però gli arriva la telefonata che è in fin di vita. I familiari sono avvisati ma lui è l’unico nella condizione di dargli l’estremo saluto. Realizzato con l'AI.

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Nonno
Silent book di Tymofii Ishchenko.
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UNA GIORNATA ALLO ZOO di Sofia Kotissova.

Nella grigia monotonia dello zoo, c’è una giraffa che sogna di spazi aperti e cieli azzurri. Durante la notte un bambino entra di nascosto nello zoo e fa amicizia con la giraffa. I due fuggono insieme nella città notturna. Matite colorate e china su carta.

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Una giornata allo zoo
Silent book di di Sofia Kotissova.
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LA DEPRAVAZIONE DI LUCA di Hayden Lupifieri. Un ragazzo butta della vernice contro i muri della scuola. Viene individuato e lo stesso preside lo caccia dalla scuola. Realizzato con china su carta.

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La depravazione di Luca
Silent book di di Hayden Lupifieri.
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IL KARMA DI GIACOMINO di Leonardo Lagattolla e Daniel Pairazaman. Un uomo butta della carta fuori dal finestrino mentre sta viaggiando su un’auto. L’auto ha un incidente e lui muore. Nell’Aldilà gli si spiega che dovrà scontare i suoi peccati per aver buttato quella carta. Realizzato con matite colorate e china.

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Il karma di Giacomino
Silent book di di Leonardo Lagattolla e Daniel Pairazaman.
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IL VOLO ONIRICO di Alessandro Marchelli e Gabriele Rossi. Il protagonista è un pinguino depresso, perché vorrebbe saper volare. È un ingegnere. Dopo un altro fallimento al lavoro, si affaccia alla finestra e comincia a volare. A

un certo punto però si accorge che era un sogno. Questo sogno però lo renderà più determinato nel voler raggiungere i suoi obbiettivi. Realizzato con china su carta.

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Il volo onirico
Silent book di Alessandro Marchelli e Gabriele Rossi.
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THE STORY OF THE BEAR di Margherita Parma, Melissa Spadone e Antonella Velis Deras. Un peluche vede il bambino cui è affezionato crescere e abbandonarlo sempre di più, finché non viene rinchiuso in un cassetto. Passa tanto tempo e il bambino è diventato grande, si è spostato ed ha un figlio. Il padre regala il peluche al figlio. Realizzato con l'AI.

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The Story of the Bear
Silent book di Margherita Parma, Melissa Spadone e Antonella Velis Deras.
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MEMORIES di Graziella Ramos. Una ragazza che ha appena finito di cenare va in camera sua, ma appena apre la porta si trova in un’altro posto. Entrata nella stanza si trova davanti ad un’altra porta. Aprendola si ritrova in un’altro posto ancora e così via finché non si ritrova in camera sua, dove si vedranno gli oggetti che caratterizzavano i luoghi precedenti. Realizzato con matita su carta.

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Memories
Silent book di Graziella Ramos.
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SICARIO di Elettra Pazzi Andreoli e Stefano Ybarola. Un sicario mira al bersaglio attraverso il mirino con molta concentrazione. L’orologio però vibra segnando l’ora del tè (5:00pm). Quindi interrompe la sua azione e si prende il tè. Realizzato con matita su carta e modificato con Procreate su tablet.

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Sicario
Silent book di di Elettra Pazzi Andreoli e Stefano Ybarola.
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THE DEVIL IN THE BOX di Roberto Quintavalle.

Un ragazzo decide di andare ad una festa con dei suoi compagni di scuola. Un altro ragazzo mostra a tutti una scatola, dicendo che contiene un demone, poi sfida alcuni ragazzi a guardarci dentro. Quando arriva il turno del protagonista, questi viene risucchiato dentro la scatola. Realizzato con matita e china su carta.

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The Devil in the Box
Silent book di Roberto Quintavalle.
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