Ogni informazione è il risultato ultimo di un processo di selezione e di gerarchizzazione delle notizie che dipende sempre dalla visione del mondo (punto di vista, ideologia, ecc.) di chi la produce. Questa strutturale mancanza di obiettività, però, in altri Paesi non si traduce nella vicinanza a quella o questa forza politica. Nella realtà italiana invece è sempre accaduto, e in maniera piuttosto sistematica. Non affronteremo qui le ragioni ultime di questa particolarità italiana, sta di fatto che il potere politico ha sempre posto una grandissima attenzione al controllo sull'informazione televisiva.
Le scelte elettorali quindi possono essere influenzate da una informazione così vicina al ceto politico, se non si utilizza un metodo per comprendere "da che parte sta" quel determinato telegiornale. Una volta compreso ciò, si sarà in grado di valutare se interessa o meno continuare a seguirlo. Non necessariamente si deve seguire un telegiornale con il quale si concorda politicamente. L'importante è che se ne comprenda la collocazione politica, in modo da vederlo criticamente e immaginare le notizie che ha sottaciuto, sottovalutato o ingigantito.
La visione del mondo in qualche maniera possiamo dedurla dallo studio dell’impaginazione. Una maggior abbondanza di informazioni su politica internazionale, cronaca sindacale e sociale, in generale, è tipico di un punto di vista che tende verso sinistra, una maggior abbondanza di notizie di cronaca nera tende a indurre una domanda di ordine e repressione, più coerente con una visione che tende a destra. Ma vi possono essere delle eccezioni. Ad esempio anche i media informativi fortemente cattolici, indipendentemente dall'orientamento politico, tendono a dare molte notizie di carattere sociale e internazionale. Quindi l'impaginazione è un primo indicatore per comprendere l'orientamento politico di un TG, ma non certo l'unico.
Dobbiamo entrare nel merito delle varie “pagine”. Ci serviremo di uno schema delle forze politiche collocate secondo l’orientamento destra/sinistra. Teniamo però conto che non necessariamente un telegiornale fa riferimento a una forza politica precisa, anche se tutti hanno un orientamento politico destra/centro/sinistra. Lo schema si seguito proposto si riferisce alla situazione 2006 (la dimensione degli spazi non tiene conto della forza elettorale di ciascun soggetto) ed è ovviamente molto approssimativo.
La politica interna
Questa pagina è sempre molto rappresentata nei TG italiani. La modalità tipica è quella di riportare asetticamente le dichiarazioni dei protagonisti o direttamente le loro interviste. Tradizionalmente queste notizie non sono costruite in modo da far comprendere allo spettatore l'articolazione della problematica. Si sussegue una lunga serie di brevissimi interventi spesso di diverse parti politiche. Non vi sono mai delle ricostruzioni, ad esempio. Si suppone sempre che il pubblico "sappia" di cosa si sta parlando. In questa maniera il pubblico è costretto a formarsi la propria idea sulla base di slogan e facce di politici. Possiamo dedurre le simpatie politiche di un TG dal numero di apparizioni di politici di un determinato schieramento, da come sono stati ripresi, dalla loro collocazione (primi, ultimi, ecc.). La tradizione informativa italiana è molto ossequiosa nei confronti dei politici. Raramente vengono loro poste domande imbarazzanti, taglienti, "cattive", ma che permetterebbero agli spettatori di comprendere i termini del problema.
La politica internazionale
In Italia (non così in altri Paesi europei) la destra si identifica in generale su posizioni filostatunitensi. Il centro e la sinistra moderata si schierano sulle posizioni dominanti nell'Unione Europea. La sinistra radicale è critica verso tutti e due, con una particolare accentuazione antistatunitense. In questo senso è abbastanza semplice dedurre le simpatie di un TG. Si devono valutare le notizie intorno alle quali si è sviluppato un dibattito politico, ad esempio quelle riguardanti la guerra in Iraq, e quelle riguardanti il conflitto israelo-palestinese. Anche solo l'utilizzo dei termini è significativo della posizione di un media; per esempio se chi si oppone agli USA è chiamato "terrorista", "ribelle", "insorto", "guerrigliero" o "resistente". Di solito quando si è all'inizio di una guerra, il telegiornale amico di una parte tenderà a dare enfasi commovente alle prime vittime del "proprio" fronte, ignorando quelle dell'avversario. Se la guerra però dovesse prolungarsi, il TG amico cercherà di nascondere il numero delle vittime, per non aumentare il numero di quelli che dicono "torniamo a casa". Di seguito uno schema molto approssimativo della posizione dei vari raggruppamenti sulla guerra in Iraq e della conseguente posizione presa da vari media informativi.
Di seguito uno schema molto approssimativo della posizione dei vari raggruppamenti sul conflitto tra israeliani e palestinesi. Secondo la posizione espressa da un telegiornale, possiamo dedurre la sua collocazione politica.
La pagina sindacale
La gran parte dei TG ignora i conflitti di lavoro a meno che non creino disagio agli utenti. Tutti i TG danno un'enorme importanza ai disagi che si verificano nei viaggi aerei, nonostante sia un mezzo di trasporto utilizzato usualmente da una minoranza di persone. Se sentiamo notizie di scioperi operai e addiruttura interviste a lavoratori o sindacalisti, possiamo stare certi che si tratta di un media informativo schierato verso sinistra.
Cronaca
Come scrivevamo di sopra un media informativo che tende verso destra tenderà a dare maggior enfasi a notizie di cronaca nera, ai successi delle forze dell'ordine, a gossip riguardanti personaggi ricchi e famosi. Un media informativo che tende verso sinistra tenderà a dare maggior importanza a notizie di malasanità, a vicende legate a problematiche sociali, agli incidenti sul lavoro, a fatti legati all'ecologia. Negli ultimi anni la la diversa maniera con cui è trattata la questione degli immigrati è un buon metodo per comprendere l'orientamento politico di un telegiornale. Con molta approssimazaione possiamo dire che la posizione sul tema dei vari scieramenti politici è:
Una volta che abbiamo messo insieme questi dati e individuato le simpatie politiche di un TG, dobbiamo anche capire la "distanza" che mantiene dal suo schieramento politico. Un TG è tanto più distaccato, quanto più lascia spazio anche ad altri punti di vista. Dall'osservazione dei TG nel mese di febbraio 2007, possiamo dire ad esempio che Studio Aperto e TG4 sono estremamente vicini al blocco AN-Forza Italia; abbiamo dedotto che anche il TG5 e il TG2 lo sono, ma danno spazio anche ad altre posizioni, seppur in posizione subordinata.