All'Itsos Albe Steiner, Milano, è stato inaugurato anche un Liceo Artistico con un solo indirizzo, quello audiovisivo e multimediale. La materia "Laboratorio artistico", che si insegna nel biennio per tre ore, è prevalentemente dedicata all'audiovisivo. Per questo prende internamente il nome di "Discipline audiovisive". Di seguito si riporta il blog dell'esperienza scolastica di una seconda nell'a.s. 2023-2024. Docente: Michele Corsi.
Questi alcuni degli elaborati:
Il docente illustra l'obiettivo dell'anno scolastico e le esperienze laboratoriali che intende realizzare per supportarlo.
L'obiettivo è che gli studenti imparino a gestire, individuare e distinguere i tre mattoni di ogni narrazione (personaggi, storia, ambientazione) in un racconto per immagini.
La prima esperienza è il "silent book": gli studenti realizzeranno un racconto costituito solo da immagini in modo da cominciare a sviluppare la capacità di descrivere dei passaggi narrativi solo con immagini sintetiche.
La seconda è il fumetto che si realizzerà a partire da dialoghi già scritti (che gli studenti possono modificare) accompagnati da immagini simili tra loro, come se fossero fotogrammi di un piano sequenza. Serve a imparare a distribuire testo e immagini, rendendo queste ultime coerenti col primo.
Il terzo è un corto, utile a prendere coscienza dell’intervento dei diversi linguaggi dell’audiovisivo al fine della costruzione del racconto.
In tutte e tre le esperienze si lavorerà costantemente a personaggi, storia e ambientazione.
Gli studenti si dividono in gruppi da tre secondo la tecnica del "cochicho". Discuteranno le esperienze proposte, potranno modificarle, bocciarle, suggerire alternative. Ogni gruppo sceglie un proprio membro per prendere appunti e poi riferire in plenaria. Dovrà riportare l'opinione del gruppo, ma in caso di dissensi anche quella minoritaria. Dopo 15 minuti i rappresentanti dei gruppi riferiscono mentre il docente ordina le considerazioni alla lavagna, sottolineando quelle più citate, tante volte quanti sono i gruppi che le hanno adottate.
Gli studenti hanno ben accolto le tre proposte. Ma ritengono che alla prima si dovrebbe lavorare individualmente, alla seconda e alla terza, invece, in gruppo. Inoltre chiedono che nel realizzare il corto si utilizzino le risorse della scuola, quindi ad esempio le camere e non i propri smartphone.