LO STILE NEL FILM


Percorso didattico di storia del cinema realizzato con la 5E, indirizzo cine-tv, nell'a.s. 2017-2018. Docente: Michele Corsi.


COS'E' LO STILE CINEMATOGRAFICO

Ci si concentra su quello che sarà il filo conduttore dello studio teorico di quest'anno: lo stile e la poetica di un autore o di un gruppo di autori:

lo stile riguarda la forma di un'opera, la poetica riguarda i suoi contenuti.

Lo stile è l'insieme di tutti quegli aspetti della forma che rendono riconoscibile l'autore dell'opera. Essi dunque devono essere ripetuti e differenti dalle forme correnti.

La poetica è il punto di vista sul mondo, consapevole o meno ne sia l'autore.

I possibili interventi autoriali riguardano: la regia, l'illuminazione, la musica, il missaggio, la sceneggiatura, la scenografia, i costumi. 

Attraverso una discussione guidata, portando anche esempi fuori dal campo cinematografico e culturale, si arriva alla conclusione che per stile di un oggetto (di studio) intendiamo l'insieme delle caratteristiche formali (quindi lo stile è qualcosa interno alla forma) che si ripetono, differenziandolo dagli altri oggetti.

Quindi lo stile per essere tale:

1. deve essere diverso da quello che caratterizza l'"altro";

2. i suoi elementi devono ripetersi;

3. i suoi elementi sono connessi.

Quindi parliamo di stile barocco in architettura perché è distinto dallo stile che l'ha preceduto (rinascimentale) e da quello che lo ha seguito (rococò). Questo stile si ripete in molti monumenti ed è costituito da diversi elementi tra loro connessi. Parliamo di uno stile di Kubrick perché si differenzia da quello di altri registi coevi, perché i suoi elementi si ripetono in vari dei suoi film (l'utilizzo del grandangolo, le ambientazioni claustrofobiche...) e sono tra loro connessi (ognuno di loro non è di per sé originale, ma il loro insieme sì).

Chiamiamo gli elementi di stile: stilemi.


IL CONCETTO DI STILE ALLA PROVA DI UN VIDEOCLIP

Uno studente propone la visione di un videoclip che l'ha colpito per mettere alla prova il concetto di stile. Il videoclip è: Loyle Carner - The Isle of Arran...

Si individuano gli stilemi del videoclip (elementi formali non comuni e ricorrenti) e ci si accorge che essi sono raggruppati e separati. Quindi si può dire che la forma del videoclip contiene due stili differenziati: 


Stile prima parte (stilemi: elementi di linguaggio utilizzate più volte):

- movimenti di camera prolungati

- invenzioni narrative e formali fantastiche (irreali)

Stile seconda parte:

- inquadrature ravvicinate

- jump cut

I due diversi stili contribuiscono, insieme alla diversa messinscena delle due parti (la prima: corridoi e luci fredde, la seconda: stanza e luci calde) a determinare due diversi toni: il primo è inquietante, il secondo è intimo. Si suppone che questa suddivisione formale sia al servizio del racconto sotteso al filmato: il personaggio viene da un percorso accidentato (il passato?) ma trova la sua salvezza nella responsabilità familiare.


L'insegnante periodicamente mette all'asta due o tre film dello stesso autore, movimento, genere o fase storica perchè uno studente ne individui lo stile. Dovrà esporre alla classe le sue conclusioni dopo aver visto i film e compiuto un minimo di ricerca, proponendo anche una scelta di scene significative. In cambio riceverà una valutazione da 8 a 10. 

La prima asta riguarda tre film del regista De Sica e dello sceneggiatore Zavattini: Sciuscià, Ladri di biciclette e Umberto D.


LO STILE DI DE SICA/ZAVATTINI

Una settimana dopo la studentessa che ha vinto l'asta, presenta lo stile di De Sica e Zavattini. La studentessa offre una breve introduzione sugli autori. Quindi mostra le scene che ritiene più significative dei tre film. L'insegnante alla lavagna annota gli elementi di stile ed anche di poetica (che dunque si ripetono sempre) che caratterizzano le tre pellicole. Di seguito lo schema degli elementi...


CARATTERISTICHE FORMALI

(gli elementi formali che distinguono lo stile neorealista da quello degli autori precedenti sono riportati in corsivo, e in sottolineato gli elementi che distinguono  De Sica/Zavattini dagli altri autori neorealisti; l'insieme dei sottolineati e dei corsivi dunque riproducono lo stile; lo schema riproduce il metodo utilizzato nel libro di testo):

personaggi: non complessi sul piano psicologico, con motivazioni legati alla sopravvivenza

eventi: un evento scatenante ed una serie di eventi semicasuali

ambientazione: popolare

punto di vista: focalizzazione semitotale sui protagonisti

tono: drammatico con finale non consolatorio, non predicatorio, il giudizio emerge dagli eventi

densità: pochi eventi

strutturazione: tripartizione classica, poche sequenze diversamente ambientate

esposizione: si sottolineano molti momenti che non servono al progredire della storia, informazioni visualizzate o drammatizzate più che dette, intreccio diacronico

tessitura: lineare, le scene più forti sono drammatizzate creando un contrasto tra il vissuto negativo del protagonista confrontato con quello positivo del suo intorno

progressione: dopo evento scatenante, poca progressione, ma forte climax e scarsa risoluzione

inquadrature: altezza ribassata quando i protagonisti sono piccoli, PP riservati solo a chi soffre, angolazione dal basso per sottolineare uno stato d'animo alterato, soggettive nei momenti fortemente drammatici, composizioni semplici che collocano il personaggio nel suo ambiente, obiettivi normali

resa figurativa: illuminazione naturale rafforzata, trasparente solo quando indispensabile

scenografia: riprese per strada, interni ricostruiti realisti

costume: realisti sul piano dell'appartenza sociale

trucco e acconciatura: realista

recitazione: attori non professionisti, importanza assegnata a gesti e movimenti più che a mimica

montaggio: classico

sonoro: classico

CARATTERISTICHE DI CONTENUTO

- gli autori stanno dalla parte dei più deboli, anche contro la legge e lo Stato;

- giudizio negativo sul fascismo, ma anche sul nuovo regime;

- si concentrano sui drammi del reale e della quotidianità.



LO STILE DI "IT"

Una studentessa esprime il suo entusiasmo per la visione del remake di IT. Gli studenti cercano i dati del film con lo smartphone. La studentessa viene invitata a riferire le caratteristiche stilistiche del film confrontandosi con altri compagni che l'hanno visto.



LO STILE DI FELLINI

Vengono messe a confronto le prime due sequenze di La dolce vita e di Otto e mezzo di Fellini. L'insegnante e gli studenti, rivedendo le inquadrature, identificano le caratteristiche formali comuni, che potrebbero essere stilemi del regista:

 


- la camera che danza;

- protagonista normale, ma personaggi di sfondo pittoreschi, eccentrici, al limite della caricatura;

- personaggi numerosi, che si alternano davanti alla camera;

- inquadrature larghe;

- importanza data al suono;

- scenografia ricca;

 

- atmosfera a tratti onirica o surreale.



LO STILE DI DUNKIRK

Uscita della classe, insieme ad altre, per vedere al cinema Dunkirk per la regia di Christopher Nolan. La visione è avvenuta nella Sala Energia del cinema Arcadia di Melzo (dotata del nuovo sistema Dolby Atmos). Il film è stato proiettato in pellicola 70mm. Successivamente si è visitata la cabina di proiezione del cinema.



Si affronta con la classe  l'analisi della forma del film Dunkirk secondo il metodo appreso nei due anni precedenti. Il docente riporta lo schema dell'analisi formale sulla lavagna bianca e per ogni punto scrive le considerazioni espresse dagli studenti. Esaurito un gruppo di parametri, con l'aiuto degli studenti che hanno visto altri film di Nolan, si cerca di capire quali si ripetono nella sua filmografia in modo da individuare i segni di stile. Di seguito lo schema:

IMMAGINE

Grandezze scalari: piani ravvicinati nei momenti di forte emotività, campi per rappresentare il numero o il movimento di masse, molti dettagli e particolari nelle scene di tensione. Dunque: utilizzo classico delle grandezze scalari.

Angolazioni: dall'alto o dal basso per segnalare la diversa altezza o posizione spaziale; ogni tanto dal basso per esaltare positivamente un individuo (ad es. l'ufficiale inglese che decide di rimanere sul molo per aiutare i francesi). Anche qui: utilizzo classico.

Altezza: spesso ribassata, anche ad altezza terra per aumentare la tensione.

Inclinazione: la camera in alcune scene è inclinata per aumentare il senso di confusione o la tensione (ad esempio durante l'affondamento della nave si piega a 90°). In altri film di Nolan si inclina l'asse della camera (ad esempio Batman, Inception, ecc.), soluzione che non viene adottata spesso dai registi perchè troppo disturbante.  Si tratta dunque di uno stilema.

Movimento: abbondanti nelle riprese aeree per simulare le soggettive, molte camera a spalla, molti movimenti dedicati a seguire i personaggi.

Obiettivi: frequente uso dei grandangoli.

Composizione: non particolarmente ricercata, in generale le inquadrature adottano un equilibrio che vedono al centro il personaggio, circondato dall'ambiente circostante.

Formato: pieno utilizzo spaziale dei formati panoramici al fine di esaltare o descrivere l'ambiente.

Velocità di scorrimento: Nolan non conta particolarmente su questo effetto.


NARRAZIONE

Story concept: quello di Dunkirk è: il nemico spinge gli eroi in una trappola, ma loro, grazie ai propri valori positivi, riusciranno a sfuggirvi. Nolan utilizza spesso story concept dove vi è il topos della trappola, almeno in una parte della storia (Batman, Inception, Insomnia...). Da qui l'alto numero di scene claustrofobiche presenti nella sua filmografia. Stilema.

Personaggi: non ci si affeziona ai personaggi, un po' perchè non sono approfonditi psicologicamente, un po' perchè hanno tratti sgradevoli. La presenza di un lato negativo non accettabile dal pubblico è presente in molti suoi film (stilema).

Eventi: gli eventi sono pochi e sostanzialmente legati ad esigenze di action; per questo sono improbabili e un po' artificiali (il pilota che non riesce ad uscire dall'abitacolo quando cade in mare, la barca che diventa un tiro a segno dei nemici, l'aereo tedesco abbattuto dall'inglese nonostante fosse senza benzina, ecc.). L'emotività del pubblico è dunque attivata con l'azione e non coi personaggi. Comune ad altri suoi film: stilema.

Ambientazione: l'ambientazione (sia spaziale che temporale) ha un'importanza cruciale, quasi comandando gli avvenimenti del film e il comportamento dei personaggi. Comune ad altri suoi film (il Nord dove non c'è mai la notte di Insomnia, l'ambiente futuristico di Interstellar, l'ambiente onirico di Inception, ecc.): stilema.

Punto di vista: la conseguenza del privilegiare l'azione, più che il personaggio porta a privilegiare un punto di vista oggettivo (ad esempio nella storyline del soldato in fuga, ogni tanto il punto di vista si sposta sull'ufficiale sul molo).

Densità: gli eventi davvero importanti sono pochi, dunque la densità narrativa è scarsa. Il film potrebbe essere raccontato molto rapidamente. E' una conseguenza (o una causa) del privilegiare la action.

Tono: il tono è in generale drammatico, in alcuni momenti è tragico (la morte del ragazzino sulla barca), in altri è epico (arrivo delle barche, discorso di Churchill), in altri lirico (la lenta planata dell'aereo nel finale).

Strutturazione: la struttura è quella tipica hollywoodiana in tre atti: introduzione, sviluppo e conclusione.

Tessitura: il film alterna scene tratte da tre storyline: quella della barca, dell'aereo e della spiaggia. In un film la presenza di tre storyline dello stesso peso è piuttosto rara, mentre è comune nelle serie. Comunque non è un tratto caratteristico di Nolan.

Esposizione: la selezione non si preoccupa di dare spazio alla backstory di personaggi o ambienti ed è focalizzata intorno agli eventi che producono azione; la presentazione privilegia nettamente la visualizzazione rispetto alle informazioni passate attraverso dialoghi, scritte, ecc. Ciò è facilitato dal fatto che la selezione è stata drastica e gli eventi sono pochi; l'intreccio è complesso: le storyline non procedono in maniera lineare sul piano temporale, il loro arco narrativo è diverso (spiaggia: una settimana, barca: un giorno, aereo: un'ora) e solo nella conclusione collimano secondo questa tessitura:

Se le sequenze fossero state 9 lo schema di cui sopra mostra come le tre storyline si sarebbero alternate rispetto al tempo diegetico.

Questo intreccio è piuttosto complesso, anche se non originale. Altri film di Nolan giocano con il tempo, per questo lo consideriamo un tratto del suo stile.

Progressione: la progressione segue una curva classica, a parte l'apertura che parte subito alta, come nelle serie tv (episodio del protagonista che scappa nella strada mentre i suoi commilitoni vengono uccisi uno ad uno). Il climax coincide con l'unificazione delle tre storyline, mentre la risoluzione successiva è affidata al tono lirico dell'atterraggio dell'aereo e a quello epico della lettura del discorso di Churchill. 

MESSINSCENA

Scenografia: la scenografia miscela ambienti scelti per indurre un senso di claustrofobia (la stiva della nave, l'abitacolo dell'aereo, la barca spiaggiata, ecc.) ad altri dei quali si sottolinea la vastità (la spiaggia, l'oceano, il cielo), ecc.

Illuminazione: l'illuminazione asseconda le scelte della scenografia, privilegiando l'oscurità e i toni desaturati degli ambienti ristretti e quelli luminosi per gli ambienti aperti.

Recitazione: non sembra che Nolan, in questo come in altri film conti sulle capacità recitative dei personaggi. In un caso, quello del protagonista della storyline dell'aereo, addirittura, si vedrà il volto solo nel finale.

Make-up, costumi, acconciatura: in linea con lo scarso approfondimento psicologico dei personaggi, questi sono presentati con una visualizzazione realistica e plausibile, ma non caratterizzante.

MONTAGGIO

Il film privilegia un montaggio dal ritmo serrato (molti tagli per unità di tempo) che diventa più disteso nei momenti dal tono lirico. I raccordi tra sequenze sono affidate ai nodi di congiunzione delle tre diverse storyline con tagli secchi e in generale senza corrispondenze dirette. Gli attacchi in generale non sono sul personaggio (asse, movimento, ecc.), ma sul passaggio tra personaggi, o tra personaggi e ambiente.

SUONO

Delle tre colonne sonore il film privilegia nettamente quella musicale, presente anche con più tracce contemporaneamente (una base ritmica pulsante, cui si sovrappone un motivo, ad esempio). I rumori, hanno pure una forte presenza, e sono privilegiati dal missaggio con una intensità notevole, anche se non verosimile, quando serve ad aumentare tensione e/o inquietudine. I dialoghi sono pochi e accompagnati costantemente da rumori e/o base musicale. Dato il notevole affollamento sonoro e l'alta intensità di rumori e musica, i momenti in cui il livello sonoro complessivamente decresce si fanno particolarmente notare.

Quella appena conclusa è l'analisi della forma di Dunkirk, manca l'analisi della poetica, che verrà affrontata quando gli studenti disporranno degli strumenti teorici per individuarla. 

L'analisi formale segue lo schema presente nel sito di cinescuola alla macrovoce linguaggio, e nel libro di testo Corso di linguaggio audiovisivo.

Il docente sottolinea come durante il lavoro non siano mai state pronunciate le parole brutto, bello, noioso, emozionante, mi piace, non mi piace. E' solo dopo aver svolto un'analisi scientifica del film che ci si può permettere la critica. La critica, cioè, è una fase successiva e separata dall'analisi. Noi potremmo essere in disaccordo con altri sulla bellezza di un film, ma dovremmo trovare sempre un accordo sulle sue caratteristiche formali.

Il docente avvisa infine gli studenti che l'impostazione teorica che ha appena sottolineato fa riferimento ad una tradizione estetica (comune nei Paesi anglosassoni e da alcuni denominata neoformalista). Ma non è l'unica. Vi sono studiosi che pensano, ad esempio, che non sia possibile alcuna analisi scientifica di un film, oppure che non sia praticabile separare analisi e critica, altri ancora sostengono che solo la critica abbia un senso, dato che un film è ciò che il pubblico decide di verdervi. L'impostazione che abbiamo seguito, dunque, non è ampiamente accettata, anzi, attualmente è minoritaria tra gli studiosi di cinema in Italia. Chi deciderà di proseguire gli studi incontrerà e approfondirà questo genere di dibattito.


LO STILE DI PASOLINI

Uno studente illustra alla classe lo stile di Pier Paolo Pasolini, mentre un altro scrive i punti salienti dell'esposizione alla lavagna. Il docente interviene ogni tanto per precisare e completare...


Gli elementi di stile di Pier Paolo Pasolini che lo studente ha dedotto dai film visti (La ricotta, Accattone e Mamma Roma), sono:

a. un forte realismo ambientale, simile a quello visto con i film di De Sica/Zavattini;

b. i personaggi, rispetto a quelli del neorealismo sono più "sgradevoli";

c. la classe sociale non è quella del proletariato, come nel neorealismo, ma quella del sottoproletariato;

d. la regia di Pasolini è apparentemente "semplice", molto legata alla rappresentazione dei personaggi, specie dei loro movimenti nello spazio (carrellate a precedere e laterali).




LO STILE DI ANTONIONI

Uno studente ha visto ed analizzato quattro film di Antonioni cercando di individuarne lo stile secondo il metodo appreso negli ultimi due anni. I film sono: Cronaca di un amore, Il grido, L'eclisse, L'avventura

Lo studente si serve di una presentazione Keynote come ...


guida, mentre una studentessa annota le indicazioni alla lavagna bianca. Il docente ogni tanto interrompe per precisare alcuni passaggi o fornire informazioni.

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presentazione dello stile e della poetica di Antonioni.
Autore: Fabio Cazzato
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Gli elementi dello stile di Antonioni:

a. anche quando passa al rapporto d'aspetto 16:9 mantiene una impostazione formale da 4:3, cercando di "eliminare" lo spazio in più con vari stratagemmi;

b. è molto attento alle linee della composizione, sia quelle che disegnano delle fughe prospettiche, sia quelle che dividono lo schermo in linee ortogonali;

c. per quanto riguarda gli attori è più attento al loro movimento nello spazio che alla mimica e alla gestualità;

d. l'ambiente sociale dei personaggi è rappresentato con grande precisione, ma ogni film mostra rappresentanti di classi sociali diverse. Eppure vivono problematiche simili. Con l'aiuto del docente si deduce dunque un elemento di poetica: Antonioni pensa che al di là dell'appartenenza sociale (che comunque viene riconosciuta) vi sono problematiche esistenziali (rapporto uomo/donna, significato dell'esistenza, mancanza di comunicazione, ecc.) che riguardano tutti.



LO STILE DI VISCONTI

La studentessa si è offerta volontaria in cambio di una valutazione da 8 a 10 per esporre lo stile dell'autore Luchino Visconti. La studentessa ha visionato cinque suoi film: Ossessione, La terra trema, Senso, Rocco e i suoi fratelli, Il gattopardo






La studentessa segue il filo della sua presentazione in Powerpoint.

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Presentazione di Luchino Visconti
a cura di Irene De Santis
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Un'altra studentessa prende appunti alla lavagna su quanto esposto dalla relatrice, aggiungendo le integrazioni del docente.


Lo stile di Visconti può essere riassunto in questo modo:

1. Utilizza in modo molto libero i mezzi linguistici del cinema, soprattutto dal punto di vista della ripresa. Non è legato ad esempio ad un uso particolare degli obiettivi, o dei movimenti di camera, ecc. Semplicemente utilizza ciò che ritiene necessario per rappresentare una certa narrazione.

2. Pone un'attenzione maniacale alla messinscena, soprattutto per quanto riguarda scenografia (con particolare attenzione all'arredamento) e costumi. 

3. La recitazione degli attori svolge un ruolo molto importante. Spesso le inquadrature sono semplici, con pochi movimenti,  e il montaggio elementare proprio per dare maggiore spazio alle capacità attoriali, soprattutto per quanto riguarda movimenti nello spazio e gestualità (più della mimica).

4. La composizione del quadro ha un'importanza particolare proprio perché rappresenta la congiunzione di due elementi che per Visconti sono fondamentali: la scenografia e il movimento degli attori. Sono evidenti anche gli influssi della pittura, ad esempio quella di ispirazione risorgimentale ne Il Gattopardo e in Senso.

5. Dal punto di vista narrativo Visconti è molto attratto dal melodramma, cioè un tipo di racconto tragico, dalle tinte forti e con personaggi dai comportamenti estremi. Questo è evidente in Rocco e i suoi fratelli.

 

Elementi della poetica di Luchino Visconti:

1. Visconti era di origine nobile, ma da giovane si avvicinò alle posizioni del Partito Comunista. I suoi primi film, realizzati durante il neorealismo, erano dedicati alla condizione di vita di personaggi della classe lavoratrice. Col passare degli anni, però, la sua origine sociale si fece sentire e i suoi film furono sempre più dedicati alla descrizione di ambienti nobiliari, anche se magari per criticarli. I nobili venivano visti come una classe sì destinata al tramonto, ma terribilmente affascinante.

2. Visconti fu uno dei maggiori esponenti della corrente neorealista . Alcuni sostengono anzi che ne fu l'iniziatore, con il film Ossessione, prodotto sotto la Repubblica Sociale Italiana e subito ritirato. In quel film venivano messi in mostra, infatti, elementi narrativi invisi al fascismo: la figura del padre di famiglia veniva criticata e la coppia dei giovani amanti veniva vista con simpatia; si rappresentava la figura di una donna forte e volitiva; venivano raffigurate location realiste, di provincia, mai viste nel cinema sotto il fascismo (Ancona, la campagna padana).

3. Nella gran parte dei suoi film, i personaggi sono spesso dominati dalle proprie passioni, e se ne fanno guidare, anche contro i propri interessi.


LO STILE DI EISENSTEIN

La studentessa ha visionato i seguenti film di Eisenstein: Sciopero, La corazzata Potemkin, Ottobre. Ed anche L'uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov. Mentre espone, un'altra studentessa prende appunti alla lavagna anche integrando le osservazioni del docente.




Le osservazioni della studentessa sono contenute nella presentazione da lei stessa prodotta.

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L'avanguardia sovietica
a cura di Elisa Carrera
avanguardia_sovietica.pdf
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In questa pagina del sito si trova una trattazione completa sull'argomento, in questa pagina si trova una analisi de L'uomo con la macchina da presa. A lato, la videotesina di uno studente sul montaggio nell'avanguardia russa.