Il cinematografo entrò in crisi già quattro anni dopo la sua nascita. Le sale aperte nelle città chiusero una dopo l'altra. In realtà ad abbandonare il nuovo mezzo di espressione fu il pubblico borghese urbano. Il cinematografo trovò rapidamente un nuovo pubblico nella provincia e nella campagna presso i ceti popolari. I film venivano proiettati negli spettacoli delle fiere: gli impresari di questi eventi trovarono conveniente sostituire acrobati, illusionisti e lottatori con il cinematografo, che costava loro molto meno, avvicinando più clienti. Le pellicole erano proiettate in tendoni assai precari o baracconi, ma potevano ospitare anche centinaia di spettatori. Questo movimento cominciò in Inghilterra nel 1900, si allargò agli USA e raggiunse quindi gli altri Paesi europei. Non esisteva il noleggio: gli impresari delle fiere si rivolgevano direttamente ai produttori acquistando copie dei film.
Fino all'inizio della Grande Guerra, l'egemonia mondiale nella produzione cinematografica era francese. Più precisamente di Charles Pathé. Era figlio di un salumiere, visse in povertà per molto tempo finché non investì i suoi pochi risparmi in un fonografo Edison che faceva ascoltare ad un pubblico di provincia. Cominciò poi a commerciare i cinematoscopi di Paul, passando quindi agli apparecchi cinematografici con crescente fortuna. I suoi tre fratelli, che lo avevano sempre considerato un buono a nulla, a quel punto gli prestarono dei soldi (nacque così la "Pathé Frères"), e l'impresa attirò anche altri investitori.
Pathé ingaggiò un cantante per dirigere i suoi film, Ferdinand Zecca, che cominciò imitando spudoratamente lo stile di Méliès. Pathé costruì un grande teatro di posa (il primo di molti) a Vincennes (oggi un comune dell'area metropolitana parigina), che dal 1903 al 1909 fu la capitale mondiale del cinema. Zecca si circondò di una serie di collaboratori fissi e dette inizio alla prima vera suddivisione dei ruoli, in linea con le caratteristiche da produzione industriale che Pathé volle imprimere alla sua attività. Il costo del film si ammortizzava in 20 copie, ma i film Pathé ne vendevano centinaia e a volte migliaia. Il che generò presto una quantità straordinaria di superprofitti. I generi: comico, attualità ricostruite, esecuzioni capitali, passioni.
Sin dal 1902 Pathé cominciò ad espandersi internazionalmente aprendo agenzie in decine di capitali. Nel 1908 il metraggio di pellicola venduto da Pathé era il doppio di tutti i produttori statunitensi messi insieme. Il logo della casa di produzione, il gallo, era per il pubblico garanzia di spettacolo popolare a effetto.
I crescenti guadagni aumentarono gli appetiti di Pathé, che mirava a controllare tutti i rami dell'industria. Aveva cominciato ad aprire proprie sale e decise dal 1907 di non vendere più se non ad esercizi sotto il suo controllo (le sale erano comunque meno delle fiere), e per il resto dava i propri film a noleggio. Così per la prima volta si strutturarono le tre branche dell'industria: la produzione, la distribuzione e il noleggio, seppur controllate in una maniera o nell'altra da Pathé, per lo meno in Francia.
Pathé cominciò anche a produrre proiettori e pellicola, da un brevetto tedesco, in concorrenza con Eastman Kodak, monopolista mondiale. Poi comprò i diritti su quasi tutto il repertorio letterario francese.
Zecca coordinava il lavoro di molti registi. I loro film alternavano riprese in esterni al teatro di posa. Zecca esplorò nuovi generi: quello erotico, quello sentimentale, mentre il comico divenne più raffinato con la nascita di una delle prime stelle: Max Linder, che ebbe fama mondiale, prima di essere detronizzato da Chaplin. Nel 1909 cinque teatri di posa funzionavano ininterrottamente mentre le baracche di tela delle fiere venivano sostituite dalle sale.
L'unico concorrente che fece impensierire Pathé fu Gaumont che ingaggiò come direttore artistico Louis Feuillade, giornalista passato alla sceneggiatura e quindi alla regia.
Dal 1908 prese avvio un nuovo genere di produzione, diretto a un pubblico più colto: il "Film D'Arte". Spesso aveva matrici letterarie, e vedeva impegnati registi, autori e attori provenienti dal teatro che volentieri si prestavano al cinema perché consentiva buone entrate. Più o meno da quell'anno sparì la figura dell'imbonitore, i film duravano un quarto d'ora ed erano interrotti da didascalie, poi c'era un intervallo. Quindi seguivano altri film a completare quello che si chiamava il "programma". Si posero così le basi per l'allungamento del film verso una durata "teatrale".
Il mercato richiedeva una quantità sempre maggiore di film tanto che lo stesso Pathé dovette ricorrere a film di altri produttori per le proprie sale. Fino al 1914, dunque, si produssero una quantità straordinaria di pellicole. Altri generi: le imprese di pericolosi avventurieri nati dai romanzi d'appendice (Rocambole, Fantômas re del terrore, ecc.), drammi realisti e romanzi d'appendice.
L'egemonia francese crollò con la Prima Guerra Mondiale, ma in qualche modo era destinata a soccombere a quella statunitense, che aveva un pubblico enormemente più vasto.